“Mi è venuta un’ansia terribile. Sentivo il cuore battere fortissimo come se mi uscisse dal petto, la testa mi girava e sudavo freddo. Pensavo che mi sarebbe venuto un infarto, avevo paura di svenire! è stato terribile, mi son sentito come se stessi per morire o forse per impazzire”
L’attacco di panico è un’improvvisa manifestazione di ansia caratterizzata da sintomi somatici o cognitivi che aumentano progressivamente raggiungendo l’apice solitamente nel giro di 10-20 minuti. Durante l’attacco di panico la persona avverte la sensazione di un pericolo o di una catastrofe imminente, un terrore che sfocia spesso nella paura di impazzire o di morire e l’ansia o la paura provate sono così intense da generare alcuni dei seguenti sintomi fisici e cognitivi.
Sintomi dell’attacco di panico
Sintomi fisici frequenti:
- palpitazioni o tachicardia
- dolore o fastidio al petto
- capogiri, tremori, formicolio
- sudorazione accentuata
- brividi o vampate di calore
- sensazione di soffocamento
- sensazione di sbandamento o di svenimento
- nausea
- bocca secca o nodo alla gola
Sintomi cognitivi:
- sensazione di irrealtà (derealizzazione)
- sensazione di essere staccati da se stessi (depersonalizzazione)
- confusione mentale
- paura di perdere il controllo o di impazzire
- paura di morire
Il disturbo da attacchi di panico è caratterizzato dalla presenza ricorrente ed inaspettata di attacchi improvvisi seguita da un periodo di almeno 1 mese durante il quale una persona teme di avere altri attacchi o si verifica un cambiamento del comportamento legato al panico esperito. Chi soffre di questo disturbo può presentare spesso anche Agorafobia, ovvero la paura di trovarsi in situazioni in cui la fuga potrebbe essere difficile o l’aiuto potrebbe non essere disponibile in caso di un attacco di panico. La persona “agorafobica” può evitare diverse situazioni o luoghi, i più comuni sono: la guida, il trasporto pubblico, i luoghi affollati, restare da soli o stare lontano da casa. I sintomi ansiosi si evolvono in panico quando essi sono oggetto di interpretazioni catastrofiche per cui normali reazioni fisiologiche (ad esempio aumento della frequenza cardiaca, sudorazione, stordimento) sono vissute come pericolose, suscitano ansia e comportano un evitamento di tutte quelle circostanze in cui potrebbero essere esperite.